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Medico e igienista di formazione, politico per convinzione, umanista per natura, Giovanni Berlinguer - una delle figure più cristalline nella storia politica dell'Italia repubblicana - si è sempre confrontato con tre dimensioni per lui inseparabili: la ricerca delle cause delle diseguaglianze in campo sanitario, realizzata con l'analisi puntuale e articolata delle realtà sociali, economiche e culturali; l'impegno politico per modificare in profondità tali realtà; il rispetto dei diritti fondamentali della persona e in particolare del diritto alla salute. La spinta a porre il tema della salute al centro dell'azione politica e sociale si rivela costantemente in questa raccolta di saggi nei quali, nell'arco di un trentennio, Berlinguer mostra come la salute non sia un elemento dato, un destino irrevocabile, bensì una condizione mutevole nella società e nelle varie epoche. C'è, nel tema, qualcosa di ancora più profondo: la salute finisce con l'essere lo specchio che permette di leggere il modo in cui una società si organizza. Uno dei risultati più innovativi raggiunti da Berlinguer consiste in un cambiamento di fondo dell'impostazione teorica: rispetto al valore primario della salute, si tratta di mettere in subordine la stessa questione della distribuzione delle risorse, perché se la salute è un diritto fondamentale della persona e, in quanto tale, è un bene comune inalienabile, essa deve essere libera da ogni dipendenza. Prefazione di Giorgio Napolitano.