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In tutte le donne, soprattutto quando entrano nell'età matura, alberga una forza sotterranea e invisibile che si esprime attraverso intuizioni improvvise, esplosioni di energia, acute percezioni, slanci appassionati: un impulso travolgente e inesauribile che le spinge ostinatamente verso la salvezza, verso la ricostruzione di qualsiasi integrità spezzata. Come un grande albero che, per quanto minacciato dalle malattie, colpito dalle intemperie, aggredito dalla furia dell'uomo, non muore mai, ma miracolosamente e con pazienza continua a nutrirsi attraverso le proprie radici, si rigenera e rinasce per mantenere il proprio spirito vitale così da poter generare nuovi germogli cui affidare questa eredità inestimabile. Con un linguaggio suggestivo, che attinge alle antiche storie narrate attorno al fuoco, alle leggende, al mito, Clarissa Pinkola Estés riprende e sviluppa i temi che hanno ispirato il suo saggio d'esordio, "Donne che corrono coi lupi", intonando un poeticissimo inno al femminile.