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Diario di un amore sullo sfondo della Milano anni '50. Una Milano sommozzata in lungo e in largo dalla nostra coppia, con una predilezione per certi cinema di seconda, per certe rustiche pizzerie e accoglienti caffè e trattorie: il tutto oggi in gran parte scomparso. E poi giardini punteggiati da panchine che la lunga frequentazione aveva rese familiari. Così come le stradine del centro storico setacciate all'infinito, nel traffico caotico d'ogni giorno o nei silenzi medievali dei deserti pomeriggi d'agosto. Una storia d'amore che un certo giorno finì. Già, l'ultimo giorno d'estate del 1959. Ma riprese, almeno per uno dei due, dopo oltre mezzo secolo, per via di una vecchia agenda riemersa tra il "ciarpame reietto" di una soffitta. Un'agenda nella quale Andrea aveva ai bei tempi tenuto un diario riportandovi giorno dopo giorno la cronaca di quell'amore. Il diario fu pazientemente ricopiato a macchina e, dopo molti tentennamenti, spedito all'antica partner, Antonella, oramai lontana, affinché vi ritrovasse l'immagine della Milano d'allora e, con essa, l'incanto dei loro vent'anni.