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Pubblicato nel 1970, anno della morte di Bertrand Russell, questo libro racconta l'amicizia che ha legato per circa trent'anni il grande filosofo e matematico inglese allo scrittore Rupert Crawshay-Williams. Dopo essersi incontrati in Galles agli inizi degli anni Quaranta, Russell e Crawshay-Williams iniziarono una frequentazione assidua fatta di ricevimenti, viaggi, lunghe e appassionate discussioni filosofiche e politiche, condivisione di momenti difficili ed eventi gioiosi. Lontano da qualsiasi intento agiografico o celebrativo, Crawshay-Williams redige i suoi ricordi con l'intento di tracciare un profilo di Russell, che sia in grado di mostrarne la grandezza di pensiero, la speciale umanità e le naturali debolezze. Dai racconti dell'autore, arricchiti di alcune lettere scambiate negli anni con Russell, ci viene restituita un'immagine autentica, in equilibrio tra pubblico e privato, di uno dei maggiori intellettuali del Novecento.