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Su Cuba - forse bisognerebbe dire pro e contro Cuba, se si tiene conto dell'intera superficie del dibattito e delle prese di posizione acritiche, ufficiose e ufficiali, predominanti nell'emisfero americano nei primi quindici anno dopo la Rivoluzione - si è scritto molto, anzi moltissimo. Ora, questa rivista nasce in Italia in un periodo di rimozione dei miti, da un'esigenza di approfondimento e di studio. Il 1979 è insieme il ventesimo anniversario del rivolgimento castrista - un evento di eccezionale portata - e, forse, un anno di svolta per l'Europa. Un consapevole confronto al livello delle grandi correnti ideali che si agitano nel mondo contemporaneo e lo modellano: la presenza di Cuba è qualcosa di consolidato nella nostra cultura italiana e europea. Ma Cuba è anche un crocevia sempre vivo, fra le due Americhe, l'Europa e l'Africa che si presta a una quantità di mediazioni e riflessioni. A oltre un decennio dalla scomparsa del Che, la rivoluzione cubana sta battendo le vie di nuove, inedite istituzioni, quelle del "Poder Popular"; non si tratta peraltro di una "istituzionalizzazione" del partito rivoluzionario su precedenti modelli vicini o lontani, ma di un approccio originale al socialismo che merita di essere seguito con particolare attenzione. Parlare e discutere della realtà cubana, oggi, analizzarla per il possibile nei suoi molteplici aspetti, nelle sue radici, nelle sue tendenze in atto, nelle sue prospettive significa, in primo luogo, non ignorare i suoi tratti peculiari.