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Allieve di Husserl, Edith Stein e Gerda Walther svilupparono più di ogni altro le riflessioni del "maestro" sulla coscienza e i mezzi della conoscenza. Al centro del loro pensiero c'è l'essere umano, osservato nelle sue relazioni con il mondo e con Dio, e la volontà di armonizzare l'elaborazione filosofica con l'esperienza vissuta; un percorso teoretico che, attraverso il metodo fenomenologico, aspira a estrarre l'essenza universale dalla complessità delle singolarità umane. Edith e Gerda, per molti versi simili ma dalla vita così diversa, ebbero appena il tempo di conoscersi. In questo libro, seguendo il filo teso dalle curatrici Angela Ales Bello e Marina Pia Pellegrino, le due filosofe intessono un dialogo ideale su tematiche affini quando non condivise: l'empatia come fondamento di ogni incontro tra gli esseri umani, le condizioni psichico-spirituali per l'esistenza di una vera comunità, lo studio rigoroso dei fenomeni telepatici, il valore della differenza sessuale nell'ambito sociale e in quello della fede, l'analisi dello sforzo necessario per comunicare l'esperienza mistica. La psicologia, la storia, il diritto, la sociologia e la teologia sono allora gli strumenti in atto di un'indagine armonica, etica nella sua ragione profonda e portatrice di un messaggio di speranza.