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Nella gigantesca autobiografica opera ("la biblioteca akragantina") di Luigi Pirandello la poetessa-lettrice Mirella Salvaggio ha scoperto il dramma da fare-sciogliere: "Il fu Mattia Pascal". Questa "Presentazione" dell'Agrigentina dimostra che il "ritrovato" Pirandello-Pascal (Puranghellos messaggero dell'amore-fuoco-zolfo omerico) è l'akragantino drammaturgo-sole basileus (Cristo-Calogero Anér Nereo Nero Moro) trovatore (il pindarico auleta Mida) del vello (canovaccio pitagorico) d'oro (armonia-anima amore-legge diapason-paradiso corona-orchestra di cento numeri-numi-lumi, i versi-piedi luminosi): la tragedia (canto del "capretto nero" della Valle dei Templi): l'armonia-anima albaurora-rosa (pasqua resurrezione-vita): il sentimento del contrario del teatro omerico-umoristico («... ho soltanto l'impressione come d'una enorme, omerica risata...»: l'esiodea opera-giornata (tela invisibile=maschera nuda) una (nave-macchina del cielo Iliade-Anabasi-Natale della dimenticanza-errore catarsi-concordia purgatorio "col volere dei numi" del Drammaturgo Dio Zeus Acrone dell'empedoclea simonidea pindarica shakespeariana Akragas) e Trinacria (nave-macchina della terra Odissea-Catabasi-Pasqua della memoria-verità catastrofe-discordia inferno "col volere degli uomini" del Drammaturgo-Uomo Crono dell'empedoclea simonidea pindarica skakespeariana Akragas).