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Senza Musica non si vive. Io non ci riesco. Il suono è dentro di noi. Bisogna solo tirarlo fuori, esternarlo, esprimerlo, comunicarlo. È un momento di solidarietà, di concentrazione di forze e di crescita umana senza limiti e senza età. Parlando di Musica avverto una specie di confessione dell'anima che si snoda libera tra vicende intessute di tensioni e relax. Sento una coralità che mi pervade, mi protegge e mi consola. La Musica non è sogno evanescente, né durevole sensazione di felicità, piuttosto un credo che si coltiva, si perfeziona e si ama anche in termini di ascolto non solo per me che non ho studiato Musica. Nel riverbero del suono l'istanza dell'ascolto, dinamica e sempre nuova, ci trasporta in un altrove, quell'altrove che non termina in un porto ma sconfina in approdi continui verso una bellezza pullulante di sensazioni e di accattivanti diversità.