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"Negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, un significativo segnale dei mutamenti sociali e culturali generati anche in Calabria dalla Grande Guerra è dato dal moltiplicarsi delle testate giornalistiche (ne sono state schedate 237, nate nel periodo 1919-1926). Ma la novità non consiste solo nel dato quantitativo; infatti, se prima della guerra dominavano ancora i fogli elettoralistici a carattere clientelare, creati dai notabili locali impegnati nei collegi elettorali uninominali, nel dopoguerra fioriscono invece giornali politici che si richiamano al movimento operaio, al combattentismo e infine al fascismo. Questa novità rivela in qualche modo le inquietudini e le ambizioni di una piccola borghesia delle professioni e degli impieghi, che aspira a sganciarsi dall'universo culturale della Calabria arcaica e rurale. Il che avviene, o cercando nuovi riferimenti ideologici di tipo urbano e di respiro nazionale nel movimento operaio, o attingendo a una nuova grammatica politica e culturale, intravista nel combattentismo e nel primo fascismo."