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Da Montserrat a Vallelonga, da Caleruega a Soriano Calabro e dalla Siria a Riace sono i tratti identificativi di questo volume. Simbolo di un percorso demoetnoantropologico suggestivo, ricco di fascino e di mistero. Dalla Catalogna, sopra le montagne di Barcellona si erge imponente La montagna dentata di Montserrat col suo Santuario dedicato alla Moreneta, meta di pellegrini e di viandanti in cerca di quelle emozioni che solo la fede riesce a dare. Lo stesso filo conduttore lega Vallelonga a Montserrat con il culto della Madonna di Monserrato. Un culto che richiama pellegrini dai paesi limitrofi e da tutta la Calabria, oltre che dalla comunità vallelonghese in Canada. Da Caleruega, terra natia di san Domenico di Guzmán, inizia, invece, l'itinerario spirituale di un santo che ha avuto nostalgia della sua terra, come riporta padre Antonino Barilaro, O.P. in "San Domenico in Soriano". Una scelta che il santo patriarca, fondatore dell'"Ordo Praedicatorum" fece post mortem con la sua santa immagine custodita nella "santa casa" di Soriano da cui dispensa grazie in nome di colui che lo ha scelto come apostolo della fede e del vangelo di Cristo, come ripetono i frati e quanti in lui si riconoscono per grazia ricevuta. Dalla Siria a Riace fino a Soriano, si snoda la strada relativa al culto dei santi medici Cosma e Damiano. La grande festa di Riace con varie etnie che si ritrovano nel nome dei santi martiri rappresenta un'occasione rara di condivisione fraterna accanto a coloro che hanno testimoniato la loro fede cristiana fino all'estremo sacrificio. Occasione di un incontro che anche a Soriano, in tutta la Calabria, in Puglia e nel resto del mezzogiorno indica le coordinate di un itinerario di preghiera e di speranza per quanti hanno ottenuto o sperano di ottenere l'intercessione dei due santi per superare le infermità e le incomprensioni di questa società alla deriva. Riace oasi di pace, di fraternità, di speranza attraverso ex voto, canti e preghiere che scandiscono il tempo delle due giornate dedicate ai santi Cosma e Damiano e ai loro tre fratelli che con loro hanno condiviso il martirio. Riace segno di accoglienza e di amicizia che col suo esempio di solidarietà infinita ha incantato il mondo.