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La nostra società appare troppo spesso descritta come del tutto secolarizzata. Un mondo ove il sacro e la sacralità sono estranei sia all'esperienza giuridica, che a quella economica. Confermano tale orientamento le equazioni sviluppate dalla teoria economica generale. Esse tracciano sistemi nei quali le opzioni fideistiche sono variabili che nulla hanno a che fare con il mercato o le scelte di consumo. Impostazioni di questo tipo, tuttavia, trascurano che i sistemi economici sono creazioni dell'uomo. Anche di questi ultimi la religione rappresenta una matrice di senso, uno strumento per valutare le preferenze degli individui. L'agire per fede sotto questo profilo evade il confine della trascendenza e dell'immaterialità, e mostra la sua "anima" più concreta proprio all'interno dei mercati.