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Le mafie italiane sono un linguaggio del potere centrale attraverso il quale è stato governato il sottosviluppo delle terre meridionali. Lungi dal costituirsi come anti-Stato, le mafie in Italia si sono sempre definite come Stato parallelo. La loro storia si pone inesorabilmente come momento chiave della genesi identitaria della nostra storia nazionale. La pedagogia dell'antimafia è la costruzione di un'educazione militante e liberatrice, in grado di farsi compiutamente antropologia della scelta e intenzionalità collettiva. La grammatica pedagogica della resistenza antimafia si pone come didattica della coscientizzazione popolare: un cammino sociale destinato alla piena maturazione epistemologica di una scienza educativa del Noi, radicalmente alternativa alla cultura dell'io mafioso.