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Questo volume - oltre a ricordare la vita e la triste dipartita di Giovanni Cantafio e rimarcare quanto la sua assenza pesi come un macigno per tutti coloro che gli volevano bene - vuole sottolineare il fatto che la morte del giovane Giò Giò poteva essere evitata se i suoi medici avessero prestato più attenzione e usato meno spregiudicatezza, essendo oltretutto egli un diversamente abile, quindi una persona che aveva bisogno del doppio delle loro cure. L'odissea di Giovanni, sintetizzata in questa pubblicazione - che raccoglie tutte le riflessioni (SMS) etiche e tecniche scaturite dal rapporto tra l'autore, Giovanni e i medici della Dialisi di Vibo Valentia -, appare catastrofica e produce ancora più dolore, più rabbia. Giovanni è rimbalzato come una palla impazzita - sin dalla più tenera età - da un ospedale all'altro, da un dottore ad un altro, spesso quello sbagliato! Giovanni era un ragazzo docile; amava tutti, si affezionava a tutti coloro che sentiva onesti e aveva uno sguardo dolce, come si evince dalle fotografie e dalle descrizioni che troverete nella presente opera.