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"Vitruvius's Migrations", le "Migrazioni di Vitruvio" sono l'ideale continuazione del primo numero sul tema de "Gli ordini in architettura" da me curato per "L'architettura delle città". Come recita il titolo, questo numero della rivista raccoglie una serie di contributi dedicati a quelle visite, incursioni, migrazioni in termini drammaticamente contemporanei, che l'architettura classica e la sua logica degli ordini compiono in campi diversi da quelli tradizionali, sia per diversità geografiche e di relativi ambiti culturali, sia per diversità di tecniche espressive, anche se orientate all'architettura, sia per occasioni eccezionali di intervento che sembravano escludere il ricorso a quegli illustri precedenti. Ma sempre, come ho messo in evidenza nell'editoriale de "Gli ordini in architettura", il centro dell'interesse è "la ricerca di produzione di significato attraverso l'architettura". E, come suo corollario, è la capacità della tradizione classica di farsi interprete e di dare risposta alle necessità espressive della contemporaneità.