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Se quattro corpi senza nome tornano alla luce dopo settanta anni; se uno di loro è quello del comandante partigiano Lupo, anche se non potrebbe esserlo; se tutti preferiscono dimenticare; se su una serie di delitti che insanguina il paese si allunga l'ombra di quella vecchia storia risalente alla guerra; se passato e presente si mescolano senza soluzione di continuità; se l'inaspettata soluzione dell'enigma è un capolavoro di razionalità e logica; se l'ultima parola di questa storia non è di condanna, ma di pietà. "Linea gotica" è un omaggio alla detective story, ma anche un romanzo storico che mescola la finzione narrativa con vicende realmente accadute, un'occasione per parlare della complessità delle relazioni tra le persone, ma anche per riflettere sul tema della Resistenza, la cui trasmissione della memoria - anche attraverso opere di finzione letteraria - si pone come uno dei possibili compiti della letteratura "cosiddetta" di genere, che da sempre ha fornito un apporto essenziale alla costruzione di una cultura condivisa.