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Dopo il 1955 tutte le ricerche sulla discussione intorno all'Anima mundi hanno avuto come punto di partenza e di riferimento il volume di Tullio Gregory, nel quale sono studiate, con acume e finezza straordinarii, le diverse posizioni assunte lungo l'annoso e complesso dibattito che, muovendo da Calcidio e dal macrobiano commento al Somnium Scipionis e passando per i commentatori altomedievali di Boezio, è infine fiorito attorno alla filosofia della natura nel grandioso XII secolo delle Scuole. Il volume di Gregory era esaurito da molti anni: non si era, invece, esaurita la domanda da parte di nuove generazioni di lettori per quest'opera originale e piena di suggestioni rimaste intatte anche a molto tempo dalla sua prima comparsa. Si è così deciso di procedere alla ristampa anastatica del libro. Francesco Santi ha raccolto l'invito a scrivere l'introduzione, illustrando le ragioni per le quali Anima mundi sia potuto diventare un'opera identitaria per la formazione di più generazioni di giovani medievisti. Claudio Buccolini, uno degli ultimi allievi di Tullio Gregory, si è invece assunto l'onere di organizzare l'appendice al presente volume e di presentarla criticamente.