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Il frammento in genere è per sua stessa natura parte di un tutto o trae valore dal suo essere irriducibilmente singolo e singolare? Questa è la domanda che si è posto un gruppo di ricercatori impegnati nello studio della storia del libro e della scrittura medievale latina e greca e appartenenti a varie università italiane - Firenze, Siena, Padova, Pavia, Bologna, Cassino - consorziate in un progetto di interesse nazionale, denominato Bibliotheca Italica Manuscripta (BIM). La domanda è stata rivolta a specialisti di diverse discipline in un incontro che si è tenuto a Siena nel dicembre del 2015. L'invito è stato accolto da semiotici, archeologi, papirologi, studiosi del libro e della scrittura del mondo ebraico o dei vari territori del Medioriente islamico, musicologi, epigrafisti, storici del diritto, informatici, oltre che alcuni colleghi paleografi e codicologi italiani e stranieri, operanti presso università e enti di ricerca o presso alcune delle maggiori biblioteche europee. L'interesse del tema trattato ha coinvolto in seguito anche altri ricercatori europei e dal contributo di tutti è nato questa miscellanea di studi.