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Il seme che ha dato origine alla mia vita, alla tua vita, si è impregnato della linfa di quella terra, ha assorbito gli umori, i sentori, gli odori della gente che qui abitava, qui amava, qui sperava, faticava, lottava e sognava. I tuoi sogni nascono dai loro sogni, le tue speranze sono in continuità delle loro speranze, le tue capacità d'amare e di soffrire originano dalle loro esperienze affettive e dolorose. Essere figlio di questa umana terra, significa essere anche figlio del paese, del territorio in cui i nostri antenati e genitori hanno vissuto. Amare il proprio paese di nascita significa amare ciò che ha permesso ai nostri antenati di avere una casa, un lavoro, costruire, coltivare, creare una famiglia, significa rispettare la natura e l'ambiente, conservare palazzi, chiese e monumenti, valorizzare le tradizioni e la lingua del popolo, il dialetto. Ecco perché la dimensione autobiografica non può essere separata dalla dimensione sociale, il rilievo personale da quello comunitario. Nei racconti l'identità personale emerge da quella del paese, di chi ci è vissuto e lo ha reso come si presenta oggi ai nostri occhi e che ce lo consegna come dono e possibilità di crescita.