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"L'uomo è completo solo quando gioca. Sfogliando le pagine del nuovo libro di Peppino Schinco m'è tornato in mente ciò che il profeta e filosofo tedesco Friedrich Schiller scriveva in una sua opera. Lanciare, correre, saltare sono tratti caratteristici della natura umana. E quando ci si trova di fronte un bimbo basta far rotolare una palla per far sorgere il suo desiderio di seguirla, bloccarla, rilanciarla, rotolarsi a terra nei prati rialzarsi e ricominciare a correre. È quanto occorre per rendersi conto dell'esistenza di un mondo particolare, del quale il gioco è il fondamento, che è proprio dei più piccoli ma, più in generale, dell'uomo. Al di là dell'età, senza differenze di sesso, religione, razza. Non è per questo raro, purtroppo, ed i pedagogisti lo pongono in evidenza, che il giocare poco sia causa di problemi nello sviluppo della personalità. Un fenomeno aggravato dal dilagare del consumismo, causa di cambiamenti radicali: (...) il gioco è esso pure vittima del mercato globale che lo ha trasformato in merce, privandolo della sua vera natura di cibo dell'anima."