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La storia di Pettolecchia, uno fra gli edifici masseriali più splendidi ed originali di Puglia, viene narrata, in questo primo lavoro dell'autrice, non solo e non tanto in chiave euristica, collocando la masseria entro le linee del suo orizzonte funzionale e culturale quanto, e soprattutto, proiettandola all'interno di uno scenario interiore, di un luogo dell'anima, attraversato da un velo di sottile nostalgia e di orgoglio felice delle radici della propria terra. Pettolecchia prende vita, oltre che dal racconto delle sue lontanissime origini, ricercate con paziente dedizione tra le pagine di catasti e testamenti polverosi, anche dai ritratti degli uomini e delle donne "che l'hanno fatta e vissuta, tenacemente e devotamente amata", i nobili e ricchissimi Palmieri. Uomini dalla volontà ardente e tenace, come Pietro e Francesco, o di indole languida e sognatrice come Marcello; donne lievi e luminose come Ippolita o concrete ed operose come Isabella, tutti protagonisti di una stessa odissea: dare lustro a Pettolecchia, la "cassaforte dell' oro liquido", prodotto dalle centinaia di ulivi secolari che fanno corona alla masseria e secreto nel millenario trappeto ipogeo.