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Bocche di Bonifacio, pomeriggio del 9 settembre 1943. Si sta compiendo il dramma della Flotta italiana da Battaglia attaccata dai tedeschi poche ore dopo l'annuncio dell'armistizio: all'affondamento dell'ammiraglia corazzata Roma, nel Golfo dell'Asinara, fa seguito quello del cacciatorpediniere Antonio Da Noli che salta su un campo minato nel tentativo di disimpegnarsi dal fuoco tedesco proveniente dalle batterie della Corsica. Anche il gemello Vivaldi rimane danneggiato ma riesce solo ad allontanarsi per naufragare nelle prime ore del giorno successivo mentre tentava di dirigersi a occidente della Sardegna. I subacquei del GUE, guidati dal triestino Mario Arena e dal friulano Luca Palezza, ci restituiscono il relitto del cacciatorpediniere Antonio Da Noli che, dopo aver superato tre difficilissimi anni di guerra, ci racconta dal fondo del mare il suo tragico destino.