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In tempi complessi ascoltare la voce del presidente russo Vladimir Putin è un'occasione per riflettere criticamente su quanto sta avvenendo in Ucraina e, in egual modo, allargare lo sguardo al resto del mondo, per il quale la Russia, insieme alla Cina, propone un'alternativa multipolare. In un ventennio la Russia ha recuperato, non senza un compromesso con gli oligarchi che avevano depredato la nazione nell'ultimo decennio del secolo scorso, il controllo pubblico sulla sfera dell'economia, a partire dall'estrazione e commercializzazione delle materie prime energetiche e minerarie. In campo culturale ha operato per la ricostruzione di un'identità nazionale che abbracciasse tutto il passato russo e sovietico, ponendosi in continuità con la tradizione storica e riconoscendo particolare valore alla vittoria contro il nazifascismo, rendendo centrale la celebrazione del 9 maggio in quanto epilogo della Grande Guerra Patriottica - così si chiama in russo la Seconda Guerra Mondiale - e data importante e ugualmente celebrata dai popoli ex sovietici, in memoria dei ventisette milioni di caduti. Questa raccolta di interventi, tra i più rilevanti e recenti del presidente, restituisce il pensiero di un personaggio di profonda cultura e le ragioni della grandezza e del ruolo internazionale della Russia, senza tralasciare le vicende delle donne e degli uomini del Donbass, dal 2014 colpevolmente dimenticati dai media occidentali. Introduzione di Davide Rossi.