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Il lavoro della guardia del corpo è semplice: stare a fianco del boss per otto ore al giorno. La regola principale è ancora più semplice: se qualcuno si avvicina al capo in una sfera di cinque passi, si deve prima sparare e poi fare domande. In fin dei conti non è un lavoro complesso, si tratta solo di obbedire agli ordini, a qualunque costo. All'inizio degli anni '30, trovandosi alla disperata ricerca di denaro e sperando che il tema "accattivante" della mafia italoamericana lo portasse a un buon successo commerciale, Jack Bilbo scrive una biografia immaginaria, narrata in prima persona, della guardia del corpo di Al Capone. In breve tempo "Al servizio di Al Capone", grazie alla verosimiglianza degli eventi riportati e alla straordinaria capacità dell'autore di trascinare il lettore dentro sparatorie, intrighi e lotte di potere, porterà molti a credere che i fatti raccontati siano realmente accaduti. Lo stesso Bilbo, cavalcando l'equivoco, per diversi anni si venderà come ex gangster "trasformandosi" di fatto nel protagonista del suo romanzo.