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Stalingrado, 31 gennaio 1943. Dopo 163 giorni di lotta, il feldmaresciallo tedesco Friedrich Paulus esce dal sotterraneo del grande magazzino in cui si era rifugiato. La temperatura sotto i 30 gradi uccide quanto le ferite, la malattia e la fame: all'ufficiale non resta che la resa. Comandante della potente VI Armata tedesca, composta da 290 mila uomini, che ora ne conta appena 90 mila, Paulus capitola a Stalingrado, vinto dall'instancabile resistenza dell'Armata Rossa. Un affresco potente, il resoconto del generale tedesco, che ci consegna una testimonianza sulla prima grande sconfitta politico-militare della Germania nazista e delle forze dell'Asse, un documento su questa gigantesca battaglia, la "più importante di tutta la seconda guerra mondiale".