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La vita della scrittrice marxista Anna Seghers è dura e avventurosa. Nata il 19 novembre 1900 a Magonza, è inseguita dai nazisti che la vogliono morta e bruciano i suoi libri. Amica di Tina Modotti e di Frida Kahlo, di Jorge Amado, di Pablo Neruda e di Nazim Hikmet, è fondatrice della DDR, di cui diventa presidentessa dell'Unione degli Scrittori, un compito che assolve dal 1952 al 1978 con la determinazione e la libertà che la portano ad affermare l'imprescindibile necessità di "respirare alla luce delle parole", cercando di promuovere all'interno della letteratura orientata al realismo socialista spazio per l'immaginario e la fantasia. Molti i suoi romanzi e i suoi racconti, tra i più noti: "La rivolta dei pescatori di Santa Barbara", "La settima croce" e "I morti restano giovani", tradotti in svariate lingue ed editati in moltissimi paesi. Si spegne il 1° giugno 1983, in quella Berlino che è capitale della nazione che ha contribuito ad edificare. Oggi è tornata d'attualità una letteratura etico-politica e certamente Anna Seghers, per la quale il socialismo è "la spietata lotta per la felicità assoluta", ne è tra le più rilevanti esponenti. Presentazione di Micaela Latini e introduzione di Emilio Sabatino.