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La scrittura è necessaria, soprattutto se è scrittura di denuncia, E quella di Alexandros Panagulis è una scrittura atroce, una poesia altissima che emerge da anni di sevizie e prigionia e da un'incredibile forza vitale che si traduce nell'irrisione dei carnefici e nella lotta per la libertà. Il fervente oppositore della dittatura dei Colonnelli, arrestato a seguito del fallito attentato a Georgios Papadopoulos, non rinuncia alla parola. Scrive su muri, pacchetti di sigarette e pezzi di garza, con qualsiasi mezzo - persino col suo sangue -, pur di scrivere. Panagulis in questo libro riesce nella straordinaria impresa di coniugare poesia e tortura, speranza e dolore, senza mai smettere di lottare.