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Grande protagonista della scena culturale del Novecento e innovativo "ripensatore" del marxismo in chiave umanistica e antidogmatica, György Lukàcs raccoglie in due volumi la sue riflessioni estetiche e critico-letterarie. La stesura di quest'opera monumentale richiese molti anni di lavorazione e numerose interruzioni dovute agli accadimenti storici che videro coinvolto il filosofo magiaro, dalla rivoluzione ungherese del '56 all'esilio in Romania nella primavera del '57. Temi cruciali del progetto estetico di Lukàcs sono il concetto di rispecchiamento nella vita quotidiana e artistica, la deduzione della categoria specifica dell'estetica e la sua delimitazione rispetto alle altre sfere. L'intenzione da parte di Lukàcs di elaborare attraverso questi due volumi un'estetica sistematica rende l'opera uno dei punti più alti e ambiziosi della produzione del filosofo.