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Fosse nato due secoli prima, Franco Battiato sarebbe stato un compositore classico. Oppure un filosofo. Oppure entrambi. E forse neanche questo gli sarebbe bastato. Definirlo «cantautore» è assolutamente limitativo. Perché l'artista siciliano, uno dei più rappresentativi del panorama musicale italiano, resta una voce fuori dal coro, non etichettatile né inquadrabile in una categoria precisa. Dai primi esperimenti pop al progressive sperimentale degli anni Settanta, passando attraverso gli Ottanta con album indimenticabili, fino alle collaborazioni eccellenti e la ricerca filosofica e letteraria degli ultimi anni, Battiato ha lasciato un segno indelebile nella cultura del nostro Paese.