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Prendete Marcovaldo e mettetelo tra i palazzi della Capitale in questo inizio di secolo. Alla tenerezza malinconica del personaggio calviniano aggiungete però alcune venature acide e nichiliste nonché una romantica ma solida formazione comunista. Ne uscirà un personaggio spaesato e irregolare, assai affine all'autore che, dal 2014 al 2018, ha lavorato come addetto alla corrispondenza a Palazzo Chigi, durante i governi Renzi e Gentiloni.