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Patrocinato dalla Lega di Arezzo dello Spi Cgil, questo volume raccoglie le testimonianze di quelle donne che, nate tra gli anni Venti e Trenta, si trovarono nel secondo dopoguerra ad essere le prime italiane ad esercitare il diritto di voto. Il 2 giugno 1946, infatti, lo Stato le chiama a rispondere al referendum, il primo a suffragio universale, che avrebbe decretato il tramonto della monarchia e l'inizio della nostra storia repubblicana. Mogli e madri, sarte e braccianti vanno incontro alla modernità - in un'Italia che si trasforma - al loro primo appuntamento da cittadine destinate ad emanciparsi. Una battaglia ancora da vincere, spesso ignara o inerme, passata per altre battaglie (la Resistenza, la ricostruzione postbellica, l'alfabetizzazione, l'industrializzazione) e raccontata in prima persona in questo memoir collettivo che è anche la fotografia di una generazione senza voce e di un Paese non ancora risorto e già pieno di conflitti.