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Solido, perfetto. Il castello di Collelungo è pietra, idea, numero e bellezza. E solitudine. Il capolavoro di Godola, l'architetto, ha le sue fondamenta in un mondo misterioso, un regno dove Saeva, la ninfa, ha infiniti poteri. L'artefice del maniero scompare, alla vigilia dell'arrivo del conte Bruno, di sua moglie Leonora e di suo fratello Furio, medico e alchimista. Tra loro, un oscuro segreto, un erede che nasce, un progetto ambizioso. Ma Furio non resta per realizzarlo. Parte per la Terrasanta, con fidati cavalieri. Lo aspettano un nuovo amore, l'arbitrio della dea, un destino tragico che coinvolge tutta la casata. Collelungo resta. Gli uomini e le donne vanno, attori e pedine di un gioco perverso. Dove vince sempre lei, la signora delle acque.