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Nel febbraio del 1976 vide la luce - in una soffitta in via del Pratello a Bologna - Radio Alice, una delle prime e più note radio libere d'Italia, che faceva della controinformazione, della poesia, della creatività e della libertà i suoi inamovibili pilastri. Una radio scomoda, ribelle, dissidente. La radio del diavolo, come fu chiamata e come ancora viene ricordata. Questo saggio ripercorre la nascita, l'evoluzione e la tragica fine (con irruzione della polizia nella sede e uccisione dello studente Francesco Lorusso durante i furiosi scontri che si ebbero in contemporanea per le vie della città) di un'emittente che era qualcosa di più di una semplice radio: un'antesignana di quel modo di fare informazione che ai nostri giorni, con il web, ci appare cosa normale.