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New York: ogni finestra è una storia, ogni quartiere, ogni angolo retto si unisce per formare il moderno labirinto di un'eterna Babele. Alla città che ha affascinato tanti artisti anche Peter Kuper ha voluto dedicare un epico poema d'amore, un diario di schizzi, bozzetti, impressioni, piccoli avvenimenti - come la notte del 1981 in cui ha scalato il ponte di Brooklyn con un amico - e cambiamenti epocali come l'11 settembre. I suoni, le luci, il caos, l'anonimato della grande città diventano segno sulla carta. Matite colorate, penne, acquerelli, collage: materiale eterogeneo per dare vita a trent'anni di storia di una città frenetica, sempre diversa, vista con l'occhio critico, ironico e fortemente politicizzato di Kuper, tra citazioni di Swift e storie di fantapolitica in cui, in un insospettabile 1990, Donald Trump e Harry Helmsley si accordano per costruire un muro che separi la Manhattan ricca dal resto della città.