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Immersa nel blu del Mediterraneo, proverbiale per l'ubertosità delle coste in cui si armonizzano felicemente molteplici essenze, Cipro era identificata nell'antichità come il luogo di nascita della stessa Afrodite. Un importante santuario dedicato alla dea dell'amore fu frequentato dalla Tarda età del Bronzo, divenendo celebre per la raggiunta grandezza, organizzando il culto attorno a un monolite dell'età del Bronzo che venne antropomorfizzato dai greci. L'isola si è trovata al centro di importantissime vie commerciali: la vicinanza con il Libano, l'Egitto, l'Anatolia e la Palestina ne fecero un approdo naturale per i mercanti fenici, mentre le lettere di Teli el-Amarna testimoniano i fitti rapporti intrattenuti con l'Egitto. A ciò si deve aggiungere la componente greca attestata sin dal periodo miceneo, poi rinforzatasi per influsso delle città ioniche e con la presenza in loco di governatori tolemaici. Vero e proprio crocevia di civiltà, Cipro mantenne la sua importanza nel periodo della dominazione bizantina, crociata e veneziana, quando fu costruita una rete di castelli d'altura (Kantàra, Buffavento e Sant'Ilarione) e i Monti Troodos diventarono un rifugio per la popolazione greca ortodossa che vi costruì una rete di piccoli monasteri, interessantissimi per la summa teologica esposta in forma pittorica. Famagosta, sede del regno di Cipro istituito dall'ultimo re crociato di Gerusalemme della stirpe dei Lusignano, per quanto semiabbandonata dopo la sconfitta subita dei Veneziani, è un gioiello di architettura e archeologia crociata, con un centro storico dominato dalle chiese dei templari e dalla cattedrale, un pezzo di gotico francese immerso in un'atmosfera veramente orientale.