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"Mi ricordo di uno slogan coniato da giovani appartenenti a cooperative emiliane che recitava: 'L'importante è essere giovani fuori'. Lo ho apprezzato moltissimo perché traduce e capovolge una mentalità che tende a non avere la capacità e il coraggio di innovare e produrre cambiamenti quando sono necessari. Noi della nostra generazione siamo soliti dire: 'L'importante è essere giovani dentro', e lo diciamo per autorizzarci a gestire e progettare anche per i giovani. Ma essere giovani fuori significa dare spazio alle nuove generazioni, alle idee dei giovani. Significa riconoscere quella forza determinata e coraggiosa dell'innovazione e della sperimentazione che solo i giovani hanno, la quale consente di tradurre le idee in azioni pratiche, in realtà effettive. Non si può più giocare su questi aspetti, occorre la voglia e la volontà precisa di accumulare saperi e conoscenze per tesorizzare esperienze, per individuare, anche nelle piccole realtà, che cosa fare, come agire, che strade percorrere. Occorre la capacità di immaginare nuove forme di collaborazioni, di costituzione di reti fondate su modelli economici adeguati e che incentivino l'auto-imprenditorialità".