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Quattro piste d'indagine si rivolgono in questo volume alle manifestazioni letterarie della danza simbolica della carole (E. Muzzolon), ai primi volgarizzamenti di tragedie classiche nel Cinquecento francese (F. Fassina), alla produzione tragica, più in particolare, all'epoca delle guerre di religione (M. Meere), e poi, con un'incursione della nostra Collana verso il Seicento, ad un sentimento del tragico, letto nel senso del paradosso, in Pascal (A. Frigo). Elena Muzzolon lavora su testi medievali e rinascimentali per mettere in luce il valore allegorico, letterario e magico della danza in cerchio. Filippo Fassina indaga l'obscuritas del testo drammatico antico, così come si presentava nel Cinquecento agli umanisti, nel loro sforzo di comprensione della tragedia classica. Michael Meere analizza tragedie militanti e politiche, come in particolare Le Guysien di Belyard. Alberto Frigo legge le Pensées tessendo ipotesi sul senso e la funzione del sentimento, a partire dai contesti originali visti come la carta di una geografia pascaliana. Interventi di Elena Muzzolon, Filippo Fassina, Michael Meere, Alberto Frigo