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Gli studi raccolti nel volume sono stati scritti nell'arco di oltre trent'anni e riprendono temi cari al loro autore, il plurilinguismo letterario, la questione della lingua e la codificazione cinquecentesca, i dialetti e la lessicografia dialettale. Il filo rosso che li lega è la pluralità. Lingue, dialetti, gioco delle lingue, parodie linguistiche, mistilinguismo, plurilinguismo, e poi ancora contaminazione, mescidanza, se non proprio la «ridda delle lingue e dei linguaggi»: sono etichette che circoscrivono bene l'oggetto di questi contributi, collocandolo al di fuori della dorsale monolinguistica e talora monocorde del cànone, in un territorio estraneo e anzi alternativo al classicismo bembesco. Si tratta di itinerari nei quali sono coniugate due prospettive opposte e complementari, la visione d'insieme e l'analisi più minuta, ricostruzioni di ampio respiro diacronico e problematico, da una parte, saggi di lettura ravvicinata, accompagnati da citazioni testuali, rassegne di esempi, elenchi ragionati di parole dall'altra: l'una dimensione integrata nell'altra, senza soluzione di continuità.