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La ricchezza dei dialetti sta nel loro essere imprevedibilmente proteiformi. E come potrebbero non esserlo, queste varietà di tradizione orale, sgorgate in mille rivoli nell'isolamento storicamente prodotto da una concomitanza di eventi, non normate dall'esterno, non imbalsamate dalla scrittura, affidate unicamente alla volontà dei parlanti di tenerle vive, e alla possibilità di svolgere efficacemente una loro funzione comunicativa? Se alcuni hanno continuato a ribadirne la vitalità, altri ne hanno negato ogni valore, ogni dignità, ogni possibilità di sopravvivenza. Ma ancor oggi i dialetti, con una loro precisa fisionomia strutturale, li incontriamo nel lessico di ogni giorno, in cui sanno alternare forme tradizionali e innovative, nell'uso letterario, a cui sanno dare spessore, nel modo di denominare i luoghi con cui la comunità più strettamente interagisce, nel cinema, nella comicità, e, per molti con clamorosa sorpresa, nel web.