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Mi capita sempre più spesso di sentirmi in ostaggio degli altri, del bisogno che hanno di fornire prove della loro esistenza. Lo dico con il cuore: auguro a tutti di essere felici, di realizzare ogni desiderio, di godere della vita come se fosse una festa, di accettarne il buio come se fosse un generatore di luce. Però preferirei che nessuno me lo venisse a raccontare. Mi basterebbe apprenderlo dal telegiornale o dalla prima pagina dei quotidiani: "Stanno tutti bene. L'esperimento della vita è riuscito".