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La creatività e la capacità di interpretare il momento celebrativo, che caratterizzano una sensibilità e una prontezza tipiche di don Cristiano, non possono essere spremute fra le righe di un foglio. Ciononostante abbiamo accettato di affrontare la strettoia della carta stampata e di versarle un sofferto pedaggio, consapevoli che i frutti di quella ruminatio vitalis, che sono maturati nella meditazione personale di don Cristiano e nelle celebrazioni comunitarie del Centro, possono e debbono essere messi a disposizione di una cerchia di persone il più vasta possibile. Del resto è quanto si è verificato anche per Padri della Chiesa quali Basilio di Cesarea e Ambrogio di Milano. Alcune loro opere sono la pubblicazione di omelie tenute al popolo, a volte senza ritocchi altre dopo una rielaborazione degli appunti stenografati, secondo gradi legati al tempo a disposizione e all'importanza data all'opera. Resta il fatto che le parole di Cristiano sono parole parlanti, più che parole parlate. La parola è chiamata a dire ciò che non le è possibile esprimere...