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Terzo saggio della serie "Verso il settimo centenario (1321-2021). Cinque anni con Dante". La consapevolezza che la grandiosità senza pari della narrazione del viaggio ultraterreno richiede una poesia totale, capace cioè di rimettere in gioco i generi noti e di potenziare a fini di persuasione e di conoscenza linguaggio e stile, spinge Dante ad arricchire la sua opera, che ha forti connotati di plurilinguismo, con gli apporti proveniente dalle altre arti: si tratta di temi, di suggestioni, di atmosfere che vengono rimodulati e tradotti in scrittura. Marcello Carlino, l'autore del saggio, preleva e interpreta, attento a definire contesto e funzione, alcuni campioni che hanno valore esemplare e che provano questa speciale strategia compositiva, in cui ancora una volta Dante è maestro. A parte la costruzione scenica, che depone per una marcata teatralità del poema, l'esposizione delle allegorie e il colore, fatto variare di toni e di timbri lungo le tre cantiche, testimoniano del rilievo riservato alle arti visive, in specie quelle figurative. La musica, poi, ha occorrenze numerose, scandite sulle partizioni codificate da Boezio.