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Nadia guida ascoltando la sua musica "a canna". Nadia fuma. Nadia accarezza il suo bimbo. Nadia piange. Le sue giornate da giovane mamma, lavoratrice e compagna scorrono veloci, apparentemente tranquille. Eppure Nadia ha paura, una paura che si insinua bieca nella sua mente come un tarlo insistente. Ha paura di dimenticare la persona che più ha amato e che ora non è più con lei: la sua mamma. In questa lettera toccante, scritta con l'impeto di una figlia che vive il dramma di una delle perdite più logoranti, si può leggere tutto il turbinio di emozioni che la pervadono. Dalla disperazione alla forza di reagire, come mamma avrebbe voluto: la penna, in questo caso, diventa un'alleata per fissare in maniera indelebile il più dolce dei ricordi.