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Le brevi storie che danno forma a questo libro sono quasi tutte di pura invenzione. Reale è invece l'amore che Lorenzo Hengeller prova ed esprime per questo strumento e per i grandi musicisti che l'hanno esaltato nel corso dei secoli. Il tutto passa sotto la lente della leggerezza. I punti di vista sono "allegramente" personali e non c'è nulla di serio, almeno apparentemente. Un libro che è uno svago, una divagazione, un esercizio di comicità. Hengeller riversa su carta la verve che l'ha fatto conoscere al grande pubblico, anche televisivo, come uno dei musicisti italiani più coinvolgenti e comunicativi, continuando a meravigliare con la sua sottile ironia, che fa comparire d'incanto anche dove sembra più difficile immaginare di trovarla.