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Con Antre storie d'ommini e bestie, Alessandro De Carolis confeziona per il lettore, con originalità, una silloge che è un vero e proprio diario di quarantena romanesco. Nel solco di Trilussa e della sua poesia, De Caro-lis si muove dal ritratto satirico, al verso di sapore favolistico, mai abbandonando il tono scanzonato del dialetto e del linguaggio semplice e diretto. Si parte con un gruppo di liriche "sporzionate" nell'arco dei dodici mesi dell'anno, condite dall'ingrediente satirico del "come eravamo" durante l'inizio della pandemia di Covid, per poi appoggiarsi agli animali e alle loro idiosincrasie per dipingere quelle umane, fino a toccare aspetti celesti e terreni. Lasciando la passerella del tempo che ha trasformato le nostre vite, pagina dopo pagina, Alessandro De Carolis ci dona l'emozione più grande: simbolicamente, sembra consegnare al lettore un sanpietrino "der core de Roma".