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Alla scomparsa dell'amica Margit, Sofia trova il suo diario, resoconto di un passato legato a quella parte di storia che si fatica ancora a credere reale. La narrazione salta dalla Roma di oggi alla Berlino del 1919, un lasso temporale descritto da Margit nei minimi dettagli: le vicende politiche viste dai suoi stessi occhi sembrano prendere delle sembianze ancor più tremende, che colorano la sua vita schiava di una realtà che non le dà più la possibilità di sperare in qualcosa di nuovo. Di ogni parola che ha scritto nel suo diario, Margit porta i segni sulla pelle e sarà Sofia a curarli. Cristina Marinelli racconta con voce intima e personale le vicende di una donna che ha dovuto affrontare una guerra sia fuori che dentro di sé, dando voce a una storia che non ha escluso niente e nessuno.