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È il 12 giugno a Palazzo Canavese, una sera all'apparenza quieta, ordinaria, quando a turbare gli animi e le preghiere della comunità di fedeli del luogo sopraggiunge la notizia di un furto che ha dell'inspiegabile: le reliquie del santo Genesio sono state trafugate. Il capitano Malorni, alla guida dell'indagine, sospetta che la refurtiva sia stata immessa nel circuito delle aste online, le ossa del patrono tornate alla vita come articolo in vendita sul mercato clandestino: ironia della sorte. Sì, perché Genesio, acclamato attore comico del 300 d.C., da pagano è rinato cristiano alla chiamata di Dio; è morto martire tra i supplizi ordinati dall'imperatore Diocleziano. Francesco Sala recupera e rimette insieme i pezzi della storia spettacolare del santo Genesio, dalla fedeltà al culto del teatro alla conversione fulminante al cristianesimo. Dissotterra le radici della vocazione artistica e religiosa, trovandone il seme comune nella passione, nel viscerale desiderio di libertà espressiva, di salvaguardia della bellezza.