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Nella vita di ciascuno, o forse solo dei più meritevoli, di chi ha cercato con vero cuore il proprio destino, un giorno irrompe il suono di un martello. Un martello che segna la fine di un mondo e l'inizio di un altro. Può essere un grosso dolore o un'immensa gioia, o entrambi. Può essere un incontro. Come il celebre strumento della Sesta sinfonia di Mahler, Federico, pianista romano, irrompe nella vita di Giulia, trasformandola completamente e facendosi trasformare a sua volta. Ma Federico non è solo l'uomo che mette ordine in un universo di amanti e nel grido esistenziale della giovane professoressa, persa tra la ricerca dell'uomo perfetto e aspirazioni artistiche mai realizzate a fondo. Egli è anche e soprattutto un simbolo, il segno mistico della palingenesi di un'interiorità che la scrittura dell'autrice, personale e al tempo stesso universale, dispiega con abilità e profondità.