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Un sottile filo rosso lega le poesie di questa silloge, ironia e malinconia uniscono eventi narrativi distanti tra loro nel tempo e nello spazio. La poesia, come strumento per interrogarsi sul senso dell'esistere, diventa per l'autore un megafono dell'interiorità che porta a un risveglio alla vita. Sandro Sacco, con una scrittura visiva, musicale e lieve, richiama i luoghi attraversati e i momenti della propria esistenza, nel tentativo di esplorare il quotidiano e colmare l'assenza.