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Il Patto di Roma, siglato alla fine del "Congresso delle nazionalità oppresse dall'impero austro-ungarico" dell'8-10 aprile 1918, costituisce il superamento del Patto di Londra in base al quale l'Italia era entrata in guerra. Il volume riscopre un capitolo a lungo trascurato dalla storiografia sulla grande guerra e passato in sordina alla fine del conflitto, sovrastato dalla rinnovata ostilità nei confronti degli jugoslavi e dalla pretestuosa invenzione della "vittoria mutilata". Nello stesso tempo esso dà ampio rilievo a un passaggio decisivo della storia dei cechi e degli slovacchi che vede come protagonista, in campo diplomatico e militare, lo slovacco Milan Rastislav Stefánik, personalità poliedrica, astronomo ed aviatore, naturalizzato francese ma particolarmente legato all'Italia. Saggi di Pavel Helan, Michal Ksinan, Francesco Leoncini, Vincenzo Maria Pinto, Giovanni Villani. Contributi di: Gianni Aiello, Lamberto Ferranti, Giuseppe Mazzaglia, Sergio Tazzer. Schede orientative. Testi riassuntivi in lingua francese e inglese.