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Tra l'arcobaleno e il frantoio abbandonato c'è la storia di un bambino: dall'espressione della volontà di crescere nella curiosità e con attenzione al mondo, alla convinzione, triste, che il mondo sia in maschera: tutto ciò che mostra e vuole significare può non essere la realtà. A grandi capi, è tutta qui la storia che questo libro vuole raccontare. Una storia reale, costruita sui ricordi di un tempo preciso: la fanciullezza di chi scrive, vissuta nel Salento. Tutto ciò che si racconta è legato a quel periodo ed è visto con gli occhi di quel bambino. Vi si narra la sua esperienza nelle varie situazioni in cui la vita lo pone: in famiglia, nelle relazioni con i coetanei, i congiunti, la scuola, il lavoro, gli spazi. Ne deriva l'affresco di un tempo e di un luogo, dipinto a tinte vivissime, dove si incontrano personaggi, consuetudini, rapporti umani, vivi ed emozionanti. I fatti, le persone, gli usi, le case, le vie, le piazze... sono descritti in maniera nitida, intensa e vigorosa e chi legge non può che ritrovarsi, mentalmente, al centro della narrazione, come uno dei personaggi che vi compaiono.